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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Cristina, Roma, Voghera, 1908.djvu{{padleft:66|3|0]] lavato, udì, come in sogno, quel sibilo breve e dolce, dalla parte di casa Fiorillo. Era chiusa da due anni la casa Fiorillo, dopo che la madre di Peppino era morta, di tifo, a Napoli, una volta che era andata a vedere il figliuolo che non tornava più a Santa Maria. Ella trasalì, tremò, vedendo nel vano della finestra la faccia di Peppino Fiorillo. Si era lasciato crescere la barba, era più grasso, più scialbo, ma ella lo aveva riconosciuto subito. Scappò in camera sua, tutta la giornata non ebbe requie, sgridò le serve due o tre volte, senza ragione. Sarebbero ricominciati, ora, i tormenti,

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