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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Cristina, Roma, Voghera, 1908.djvu{{padleft:68|3|0]] provato l’odio, ma ora lo provava, grande, fiero, per questo Peppino Fiorillo che riappariva come un fantasma, a guastarle la vita. Non lo aveva amato, non lo amava, con che ardire egli ritornava ad annoiarla? Già non ci aveva mai creduto e non ci credeva, all’amore di lui; tutte parole tutte chiacchiere, come si leggono dentro i libri e non sono vere. A che scopo ritornare, per affliggerla di nuovo? A che serviva torturarla? Invano cercò di recitare le orazioni per calmarsi. Non ci riusciva, il suo pensiero fisso la vinceva, le disordinava tutte le altre idee.
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