< Pagina:Serao - Cristina, Roma, Voghera, 1908.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

cristina 81

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Cristina, Roma, Voghera, 1908.djvu{{padleft:83|3|0]] avanzava di nuovo la notte, vide che agitava un poco le dita della mano sinistra, lungo il lenzuolo. Si chinò su lui: nello sguardo vi era una preghiera ardente. Intese: gli dette la mano. A poco a poco il calore di quella mano febbrile si comunicò alla sua, salì al braccio, si diffuse per la persona: ella arse della stessa febbre. Due volte cercò di ritirare la mano, ma le dita dell’infermo la trattennero, debolmente; ella non osò più muoversi. Si sentiva presa, irrimediabilmente, avvinta a quel moribondo, arrivando a respirare lieve lieve, come lui, sentendosi la bocca riarsa, come lui.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.