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98 | dal vero. |
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— Benissimo: e se viene qualche amico importuno?
— Per domani non riceverete.
— Suppongo che andremo a prendere vostro padre alla stazione e che ve lo ricondurremo; la gente che ci vedrà uniti, che dirà?
— La gente non ci vedrà; andremo nel coupé e di corsa.
— Vostro padre resterà qui una giornata: per quanto sia buono ed ingenuo, credete che non si accorgerà di trovarsi nella casa di uno scapolo?
— Questa sera farò portare qui il mio tavolino da lavoro, i miei libri e la mia musica: sarà la messa in iscena.
— Pure....
— Vi è forse qualche cosa di cambiato nelle camere?
— Nulla vi è di cambiato — rispose Guido con voce grave — la vostra camera è intatta, quale la lasciaste.
— Fate del sentimento?
— V’ingannate, fo del rispetto.
— Grazie; avete altre obbiezioni?
— Nessuna più: resta a vedere se saremo capaci d’ingannare il bravo signor Giorgianni.
— Facendo gli sposini affettuosi? Ci ricorderemo i tempi antichi: le scioccherie del primo anno di matrimonio — disse con sarcasmo Emma.
— Io le aveva dimenticate — rispose prontamente il marito.
Si guardarono in viso, scambiando un’occhiata da duellanti che si riscontrano di prima forza.