Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
170 | ideale |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Fior di passione.djvu{{padleft:170|3|0]]
— Vale a dire, contessa?
— ... a Capodimonte?
— A Capodimonte?
— ... voleva dire a me — concluse lei con voce dolente e arrossendo un poco.
Egli la guardò, sorpreso. Ma ella non gli dette tempo di rispondere:
— Ho letto, ieri l’altro, una parola misteriosa in un libro misterioso. È la parola: ideale. Non sorridete, la conoscevo: ma non comprendevo bene che fosse. È la nuvola che passa, non è vero, l’ideale? È la musica che abbiamo nella mente? È il quadro dipinto nella fantasia? È un fantasma adorato? È tutto questo, non è vero?
— Tutto questo ed altro ancora, signora.
— O amico, voi dovete averlo ed amarlo un ideale. Ditemi qual è.
— Io non posso dirvelo.
— E che? non mi amate voi forse? — sclamò lei, con gli occhi lucenti.
— Sì, ma non vi dirò il mio ideale.