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primo giorno | 259 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Fior di passione.djvu{{padleft:259|3|0]] presero che l’uno camminava verso l’altro, inesorabilmente, contro la volontà, contro la ragione contro tutto. Non una parola: ma l’uno sentiva i passi che l’altro faceva, pur parendo immobile, calcolava lo spazio, calcolava il tempo.
— Il giorno viene, il giorno viene — mormorava la duchessa presa da un terrore che la sconquassava.
— L’ora viene, l’ora viene — mormorava lui, affogato dalla dolcezza.
Insensibilmente e senza che niuno comprendesse intorno, il giorno veniva. Poteva il duca essere più villano, più brutale, buttare il suo nome dietro le donne più volgari: questo non valeva a nulla. Era per l’amore che Emma amava Luciano, non per la vendetta, non per la rappresaglia. Lei non si scusava, lei non buttava la colpa sugli altri, lei si dava perchè voleva darsi, perchè amava, perchè l’amare le pareva la più alta, la migliore cosa della vita. Poteva la duchessa essere fredda,