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82 | la settimana delle novelle |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Fior di passione.djvu{{padleft:82|3|0]] stanchi, sfiniti: volevano bere, volevano mangiare, non ne potevano più.
— Che daremo loro? — diceva don Ottaviano, disperandosi.
I Garibaldini non credevano che non ci fosse nulla. Erano una quarantina, estenuati: avevano trovato la devastazione dappertutto. Dappertutto i Borbonici avevano mangiato tutto, bevuto tutto, non vi era più nulla; come potevano dunque battersi? Un ufficiale, buonissimo, parlamentava con donna Cariclea e col parroco: e era inutile, non vi era nulla, nulla. Ma un clamore venne dal cortile: i Garibaldini avevano scoperto la cucina e il caldaione degli gnocchi.
— Ah, Borbonici, canaglia! Avevate da mangiare e ce lo negavate! Borbonici della malora, che vi porti via il diavolo!
Ma fra quelle voci irritate, furiose, una vocina sorse:
— Viva Garibaldi!
La piccolina, in mezzo ai Garibaldini, agi-