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112 | Nella via |
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— Scommetto che se viene Ciccillo, il polipo è cotto. Per lui succedono miracoli, succedono.
— Si capisce.
— Quanto sei cattiva, Vice’!
— Chi ti chiama a parlare con me? Va’, vattene.
Gennarino represse un moto di rabbia e si allontanò, gridando e decantando l’odore e il sapore delle sue pizze. Vicenzella continuò placidamente a far la calza fra il chiasso e il rumore della via, guardando in su, ogni tanto, come se aspettasse qualcuno. Una grossa femmina, con la giacca di lanetta nera, il grembiale bianco e un fazzoletto rosso al collo, le si accostò: aveva in mano un mucchio di soldoni, mentre una bambinella le si attaccava alla gonna.
— Questa è la chiave, Vice’, e questa è Fortuna. Bada alla casa e bada alla piccola.
— Gnorsì, ma’ — fece l’altra, senza muoversi.
— Io non so quando torno: debbo andare ad esigere del denaro sino a Porta Capuana, dalla mamma di Ciccillo.