< Pagina:Serao - Gli amanti.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

Vicenzella 125

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Gli amanti.djvu{{padleft:135|3|0]]

— Se lo vedo, non lo credo.

— Sai che vi è di nuovo? Chi non mi dà niente, non mangia: oggi, non mangi.

— Non mangio.

— Sei birbona come tua madre, la buon’anima.

— Se non ve ne andate, vi misuro lo zoccolo in fronte, ma’.

— Sei capace di tutto: ma tu, stasera, non mangi.

Difatti, poco dopo, Gesualda mandò Fortuna a chiamare il padre, allo stabilimento. E si misero tutti tre, intorno a un largo piatto di maccheroni. Vicenzella andava e veniva, preparando certe sue cose per la sera.

— Perché Vicenzella non mangia? — chiese il padre.

— Non ha fame, — disse brevemente Gesualda.

— Non ho fame, — disse Vicenzella.

E se ne uscì. Aveva riportato in casa tutti gli arnesi che le erano serviti per la vendita dei polipi e delle noci. Ora, al suo posto, aveva trasportato un piccolo

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.