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164 La veste di crespo

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Gli amanti.djvu{{padleft:174|3|0]] giù, in una di quelle minuscole case di legno bianco, il cui solo ornamento è una stuoia intrecciata e una scatola di tè; metà sul serio, metà scherzando, egli disse di no, ella non era mica una minuta e vezzosa e leziosa giapponesina, da prenderla e lasciarla dopo sei mesi; e subito, molto sul serio, ella andò in collera, dichiarando che non se ne faceva niente. Ella si sentiva madame Héliotrope sino alla punta delle unghie: e voleva esser come quelle: se no, no. D’altronde — e qui egli intese che vi era di segreto spasimo, in quel patto — ella non voleva legarsi per sempre a un uomo che doveva partire, che doveva restare lontano. Meglio prendere l’amore in ischerzo, allora, come al Giappone; meglio combinare un piccolo romanzo senza seguito. Così, più tardi, quando l’ordine di imbarcarsi sarebbe venuto, non avrebbero sofferto nè l’uno nè l’altra e ognuno avrebbe serbato un dolce ricordo.

Ahimè, egli fu debole e consentì, poichè l’amava moltissimo, poichè l’aveva sempre amata, nel fondo dell'anima, e

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