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Julian Sorel 191

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Gli amanti.djvu{{padleft:201|3|0]] cane che faceva schifo. Donde era sbucato? Julian Sorel non avrebbe potuto dirlo. Non vi erano più case, sulla via Flaminia: forse era sbucato, inopinatamente, dalla viottola dell’Arco Scuro che porta alla piana dell’acqua Acetosa. Gli veniva dietro, forse, da qualche tempo: e guardava Julian Sorel, coi suoi buoni e dolci occhi di cane.

— Passa via, — gli disse costui sgarbatamente.

Il lurido cane si fermò un minuto: poi, ricominciò a seguire Julian Sorel.

— Passa via, — e gli diede un calcio.

Il povero cane prese il calcio in una spalla e guaì dolorosamente: ma sempre guardando Julian Sorel, lo seguì ancora. Quello si fermò, turbato assai. Perchè lo seguiva, quel cane, così ostinatamente, anche dopo essere stato battuto? Perchè lo guardava con quegli occhi che parevano umani, tanto esprimevano la pietà e il dolore?

— Sarà un cane perduto e affamato e cerca un padrone, — egli pensò, mentre stava fermo a contemplare quella bestia singolare.

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