< Pagina:Serao - Gli amanti.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

Angelica 267

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Gli amanti.djvu{{padleft:277|3|0]] l’uomo del mio cuore, Francesco: era l’uomo dell’anima mia, destinato a me dalla legge arcana della passione e voi me lo avete tolto, per sempre. Sentite, sentite, quando io penso al passato tutta la mia collera si abbatte e si trasforma in una tenerezza immensa, tutte le lacrime della mia esistenza piovono dai miei occhi e io piango già — saranno le sole lacrime versate su me — su questa povera creatura a cui hanno portato via l’unica forza e l’unica speranza. Ah signora, signora, che siete così dolce, così soave, così umile, che vi chiamate Angelica, come avete potuto far questo, come avete potuto volere la morte di una donna, di una cristiana, perchè mi avete fatto questo, voi che siete una buona e mite anima femminile? Signora, signora, voi siete innocente: ma veramente, ve lo dico, voi avete armato la rivoltella che mi deve uccidere e voi mi avete detto che debbo morire.


Poichè, se voi non foste, egli mi avrebbe amata. Ci conoscevamo da tanti anni,

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.