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96 | l'infedele |
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— E... dunque?
— A che serviva, restare? Egli avrebbe sofferto molto più: e mi secca, far soffrire.
— Siete buona, voi.
— Non sempre, non sempre. Ma tutti siamo capaci di far male.
— Tutti, tutti — egli ripetette, pian piano.
Ella lo guardava, ora coi suoi begli occhi di un così largo e fluido azzurro.
— Vi ha scritto, dall’Australia?
— Due volte, delle lunghe lettere.
— Gli avete risposto?
— Non troppo — ella disse, lealmente.
— Perchè non troppo?
— A che lusingarlo?
— Il cuore è già occupato, di nuovo?
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