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l'infedele | 117 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - L'infedele.djvu{{padleft:124|3|0]] rapido nella sua estasi, a un certo punto gli spiacque. Temette che quell’ardore giovanile onde vibravano gaiamente le sue vene, svanisse al contatto troppo prolungato dell’aria notturna: egli voleva conservare, intatta, tutta la rinnovata fiamma messagli nel sangue, nei nervi, nel cuore da Chérie. Rientrò a casa sua; avrebbe aspettato, sdraiato, tentando di leggere — avrebbe potuto leggere? — tentando di sognare — oh, avrebbe certo sognato! — sino all’ora di recarsi direttamente dalla bella e ammaliante donna.
Subito, in casa, fece accendere dal suo servo tutti i lumi: non amava le penombre, quel suo rigoglio di vita: aveva necessità di chiarore largo, di visioni nitide e