Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
124 | l'infedele |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - L'infedele.djvu{{padleft:131|3|0]] infranto il suo orologio, sotto il piede rabbioso! Lo stesso palpito: e dopo, non aveva egli desiderato, tenacemente, che nessun orologio esistesse più, perchè donna Beatrice non conoscesse mai l’ora, mai più, e non si accorgesse dei suoi continui ritardi? Che fastidiose memorie!
Il villino di Chérie era immerso nell’ombra: egli suonò il campanello del cancello: esso si schiuse, senza che nessuno comparisse ad aprirlo. Cautamente egli camminò sul terreno del viale: palpitava, d’ansietà. Nessuno, nell’immensa anticamera vuota: egli lasciò il cappello e il soprabito e penetrò nel salone, pieno di tenui penombre. Chérie era sdraiata sullo stesso largo divano, come al mattino: era tutta vestita di nero, di una