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— Ma non posso, è vero? Non posso guarirti? — ella chiese, con un po’ di malinconia nella cara voce armoniosa.
— L’ho sperato! L’ho sperato... — e pronunziò la frase, la prima volta con un’aspirazione, la seconda con una delusione immensa.
— Dimmi il tuo male, dimmelo — ella mormorò, insistendo, con molta dolcezza, con una certa tristezza.
— Non me lo domandare! — Paolo esclamò, con tono di sbigottimento, quasi che l’idea di rivelare la segreta miseria della sua vita gli facesse orrore.
— Non è per curiosità — ella soggiunse, piano. Ti assicuro che non è per curiosità. È per interesse... di te... — e finendo queste
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