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8 | l'infedele |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - L'infedele.djvu{{padleft:15|3|0]] in quei periodi di pace del volto, rinasce in lui l’antica, avita conscienza germanica, fatta di speculazioni spirituali, di contemplazioni pure e poetiche. In quei momenti, Paolo Herz è bello: le donne, spesso, gli hanno imposto di tacere e di pensare, quando era accanto a loro. Sovra tutto, non lo vogliono veder soffrire: le sue peggiori giornate, come estetica, sono quelle in cui per un puntiglio non vinto, per un capriccio non soddisfatto, per una delusione inaspettata, per un immeritato dolore, tutta la sua fisonomia si decompone, quasi l’uomo toccasse le soglie della morte. Egli non può soffrire: egli non sa soffrire: quando soffre, è brutto, è antipatico, è, talvolta, odioso. Il suo volto bruno diventato terreo, i suoi occhi