< Pagina:Serao - L'infedele.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
l'infedele | 153 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - L'infedele.djvu{{padleft:160|3|0]]
— Ma io dovrò vivere, pensare, agire, Chérie, comprendi questo? Io sono inetto a ciò, adesso.
— Non ti capisco — ella mormorò, chinando gli occhi. — Ma qualunque paese sarà migliore di questo.
— Io non posso amarti! — gridò Paolo vincendo la sua ripugnanza a dire una cosa atroce.
Ella lo guardò: sorrise appena: poi disse, con quel suo tono di mistero, che facea parere molto più profonde le cose che ella dicea.
— Chi lo sa!
— Chérie, io sono un infame e un inetto!
— Paolo, Paolo, taci... tu esalti i tuoi nervi... tu aumenti il tuo turbamento...
— Chi tradisce, è un infame,
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.