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l'infedele 167

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - L'infedele.djvu{{padleft:174|3|0]] sco amore, questo tradimento compiuto con entusiasmo fisico, con un delirio di tutto il suo essere terreno, gli sembrava, ogni giorno più, una deturpazione, una violazione del più prezioso tesoro che egli conservasse nel suo cuore: il suo amore. Si sentiva vile, sporco, cinico, macchiato dall’indelebile peccato della carne, simile a qualunque animale senza intelletto e senza cuore; faceva orrore a se stesso.

Giacchè poteva Luisa Cima non averlo amato mai, o averlo abbandonato crudelmente, dopo un breve capriccio; poteva egli essersi disperato di questo abbandono, nelle lunghe cogitazioni delle sue ore solinghe; poteva egli aver sentito la fine della sua esistenza di amante; ma questo era un fatto

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