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168 | l'infedele |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - L'infedele.djvu{{padleft:175|3|0]] fuor di sè, che egli subiva, che egli pativa, come Gesù sofferse la Passione. In quella orrenda disperazione il suo amore restava puro, schietto, alto: amore doloroso, amore straziato, amore spasimante, ma senza peccato, senza decadenza, senza degradazione. Luisa Cima aveva potuto togliergli la sola felicità della corrispondenza amorosa, gli aveva levato il bacio e lo sguardo, il sorriso e la parola: egli non aveva più un’amante, egli non era più un amante: ma egli era un innamorato! Ciò che viveva nel suo cuore, l’amore, era intangibile: la piccola donna dal viso appena roseo dagli occhi neri, dolci e maliziosi, la perfida donna dai capelli neri, morbidi, fini, lucidi, come se fossero bagnati, poteva infrangere