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Io conosco un curioso signore che possiede, in un cassetto sempre chiuso di una sua scrivania, un piccolo museo amoroso, vale a dire quella tale raccolta di oggettini insignificanti per sè, ma espressivi per la persona che li riunì, a testimonianza e a ricordo dei suoi fatti d’amore. Sin qui, ciò è molto comune: giacchè è collezionista di tal genere, chiunque sia un poco sensibile, un poco sentimentale, chiunque si sia abbastanza occu-

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