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56 | l'infedele |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - L'infedele.djvu{{padleft:63|3|0]] senza carità, disumana, e pure talmente ammaliatrice, che lasciava il suo amante confuso nell’ebbrezza, ebbrezza orribile, ma che importa? Ebbrezza!
Quando egli si accorse che, a trentasei anni, essendo uscito salvo, incolume da due o tre violente passioni, avendo penetrato l’anima femminile in tutte le condizioni e in tutti i paesi con lo sguardo freddo dell’osservatore, avendo saputo molte, troppe, delle verità dell’esistenza, avendo la piena coscienza del proprio valore e del proprio diritto, quando si accorse, dico, che egli apparteneva, spirito e sensi, a quella piccola donna, dalla testina bruna su cui parea si levasse il ciuffetto lucido di penne di un uccellino,