Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
l'infedele | 59 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - L'infedele.djvu{{padleft:66|3|0]] cie di lacrime i suoi occhi: già egli non l’aveva mai vista piangere. Ella rosicchiava dei biscotti inglesi. Muto, imbarazzato, con un dolor vivo nel volto, Paolo Herz la guardava: ed ella non comprese, non volle comprendere: egli dovette dirle tutta la sua spasimante giornata, di cui Luisa si meravigliava molto, con un’aria di disinvolta innocenza: e infine, quando egli scoppiò in rimproveri e delle lacrime di collera gli sgorgarono dagli occhi, ella trovò modo di dargli tutti i torti e lo obbligò a chiederle perdono. Obbligò? Fu lui che, contrito, compunto, persuaso di aver maltrattato un angelo bianco e piccino, convinto di essere il più ingiusto e il più villano fra gli uomini, s’inginocchiò