< Pagina:Serao - L'infedele.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
60 | l'infedele |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - L'infedele.djvu{{padleft:67|3|0]] innanzi a Luisa per impetrare la sua grazia. Con quale stento gli fu accordata, come cadde dall’alto, come parve proprio una degnazione sovrana! Ma la ottenne. Era tardi, quando uscì da quella casa, folle di gioia. Il cielo stellato brillava sul suo capo; i sentori della primavera olezzavano intorno a lui; la terra pareva elastica, sotto il suo passo: e a un tratto, il cielo gli parve funebre, un odore di morte gli salì al cervello e la terra roteò sotto di lui, ed egli intese che era perduto, si sentì perduto, perduto.
V.
Ogni tanto, nei giorni lunghi e agitati, eppure monotoni e tetri dell’abbandono, Paolo Herz si met-
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.