Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
84 | l'infedele |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - L'infedele.djvu{{padleft:91|3|0]] mento: quando ella si era a lui strappata, per sempre, giurò, giurò che egli sarebbe stato suo, non più di nessun’altra, suo, suo, unicamente suo.
Egli navigava, così, in una allucinazione completa. Tutto il sentimentalismo della sua natura, adesso, trionfava sul resto della sua esistenza o ne trasformava ogni manifestazione. Di nuovo, egli scriveva a Luisa Cima, ogni mattina, ogni sera, delle lunghe lettere, come ai bei tempi, quando le ore brevi del distacco erano ancora abbreviate da questa corrispondenza epistolare; egli le faceva delle domande, delle interrogazioni quasi che ella fosse lì, per rispondergli, quasi che giammai si fosse interrotta la loro comunione di spirito.