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204 | La Conquista di Roma |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - La conquista di Roma.djvu{{padleft:208|3|0]]Forse la sua era stata una fantasticheria di orgoglio. Contare sopra il capriccio di una donna? E si stringeva nelle spalle, ridendo di sè stesso, che per un istante aveva creduto di poter dominare una di queste creature frivole e vili.
Ella non parlava, affrettando il passo per Via Due Macelli, come presa da un gran freddo che volesse vincere, camminando: guardava a terra, non si volgeva al suo compagno. Sangiorgio non chiedeva dove andassero così; era risoluto di secondarla sino all’ultimo, malgrado la defezione di amor proprio che ella gli procurava. Quando furono all’angolo dei Due Macelli, ella voltò risolutamente in giù, per l’Angelo Custode.
«Qui abito io,» disse lui, per dire qualche cosa.
«Qui?» — esclamò lei, fermandosi un istante. «Dove?»
«Al numero 50..... là.»
«Solo?»
«Solo.»
«Andiamo su,» fece ella, avviandosi per traversare la strada. «Mi riscalderò al caminetto.»
«Non vi è caminetto.»