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348 La Conquista di Roma

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - La conquista di Roma.djvu{{padleft:352|3|0]]della danza, l’orchestra strideva nelle note eccitanti di Metra e di Fahrbach, l’animazione giovanile e femminile era al suo colmo.

Invece le altre passeggiavano, sedevano sui divani dei salotti, tenevano circolo, si allargavano dappertutto.

L’ambasciatrice d’Inghilterra, tenendosi accanto la bella e poetica figliuola che pareva una madonnina del Botticelli, nel salone azzurro, teneva intorno a sè un circolo di giovani diplomatici: per due minuti parlarono in inglese, dolcemente, con donn’Angelica: Sangiorgio ascoltava, senza intendere, ma gli sembrava una musica deliziosa.

La contessa di Malgrà, la simpatica bionda, dal pallore provocante e dagli occhi incantatori, diceva dei paradossi sociali a tre o quattro giovani deputati del centro che la seguivano nelle sue passeggiate; la signorina Maria Gaston, dalla bellezza dolcissima, figliuola del ministro della marina, in un vano di finestra, vestita di bianco, angeletta mondanamente soave, chiacchierava con due o tre vecchi ammiragli, rinunziando al ballo; la signora Giulia Greuze, la belga dallo spirito scintillante e dal bel corpo giovanile simile a

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