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La Conquista di Roma 87

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Sangiorgio ascoltava, interdetto dalla loquela di quella piccola femmina che aveva le guance imbiancate di cipria.

«L’ha mandato qui Pochalsky?

«Sissignora».

«Me lo immaginavo: Pochalsky lo sa che questo è un quartierino per deputati: io non affitto ad altri. Ma favorisca: questa è l’anticamera, qui ci è un tavolino con l’occorrente da scrivere, per gli elettori che non trovino in casa il deputato. Ci ho avuto l’onorevole Santinelli: quello lì era assediato dalla mattina alla sera, mai un minuto di riposo, me lo diceva sempre, quando si chiacchierava un po’ insieme, chè era tanto compìto, l’onorevole Santinelli: — Sora Virginia mia, non ne posso più. — Questo qui, come vede, è il salotto, decente ed elegante, questa tappezzeria è tutto lavoro mio, di quando ero più giovane e non avevo tormenti pel capo: basta, non ne parliamo. Qui vi è tutto, tappeto, tende; e il deputato Gagliardi non se ne sarebbe mai più andato, tanto vi si trovava bene, se gli elettori non gli avessero fatto il tiro di non rieleggerlo. Ma la vita politica è piena di questi dolori».

E la femminetta prese un’aria grave, la boc-

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