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94 | La Conquista di Roma |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - La conquista di Roma.djvu{{padleft:98|3|0]]sulla porta di mezzo, e a quella di sinistra: Cav. Paolo Galasso, dentista.
Il quartino che dava sulla strada era pieno di luce, e i mobili, quasi nuovi, pretendevano alla eleganza. Un vaso di maiolica per fiori posava sopra un tavolino: vi era un caminetto, un vero e buon caminetto, l’estremo lusso delle case borghesi romane. «Qui si può accendere il fuoco e dopo pranzo d’inverno, è un piacere,» disse la portinaia. «Il caminetto ci è in tutti i piani: che anzi il deputato del primo piano lo fa accendere dalla mattina, una gran fiammata tutto il giorno».
«Ma non va alla Camera?» domandò Sangiorgio, cedendo al pettegolezzo.
«Non sempre, non sempre,» rispose, con sorriso malizioso che le aggrinzò tutto il floscio viso, la portinaia.
«E quanto si paga, qui?» interruppe Sangiorgio, seccamente.
«Centotrenta lire al mese.»
«E a chi?»
«A me.»
«Affittate voi?»
«Sissignore.»