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La Conquista di Roma 95

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«Mi sembra caro».

«Nossignore, Lei s’informi dei prezzi, poichè è forestiero, e vedrà che non è caro, nel centro di Roma, a un passo dal Corso. Non faccio per vantarmi, ma il quartino è messo con molto gusto: ne ho sempre capito io...»

E la portinaia si arruffò la frangetta del parrucchino sulla fronte. Il deputato si strinse nelle spalle.

«È caro,» insistette.

«Non ci è obbligo, sa, di pigliarlo; ma che Lei vuole un quartino libero, con la porta sulle scale, mobiliato e senza noie, che qui ognuno bada ai fatti suoi, col caminetto, è un lusso che non si trova altrove; che Lei vuole tutto questo in Via del Gambero per meno di centottanta lire, caro signore, Le assicuro che non è possibile. Il deputato del primo piano ci è venuto da quattro anni e vi si trova benissimo, non se ne va più; il deputato del secondo piano ci è venuto, consigliato dall’amico, e ci è rimasto, son già due anni. Qui non si sfitta mai: la sarta del primo piano ha una clientela di signore dell’aristocrazia, che ci è sempre una vettura innanzi alla porta.»

«Va bene, capisco, ma tutte queste cose non mi servono».

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