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Tramontando il sole 149

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Le amanti.djvu{{padleft:159|3|0]] vaselli nitidi, rientrando a casa, parea che declinassero e languissero, quasi per morte; il fuoco si covriva di cenere, nel caminetto; ed ella, discesa dalle esaltazioni sentimentali, cadeva in uno snervamento profondo. Alla fine di queste serate d’inutile attesa, la parte più sincera di lei pensava che era meglio lasciar finire, senza finirla, questa singolare avventura, che le cose morte non si vivificano e che anche per lei, Clara, così innamorata dell’amore, era troppo tardi per tentare un ultimo fatto del cuore. Ma l’istinto della vanità muliebre, mediocre istinto, ma che non isbaglia mai, tanto è finemente esercitato, le diceva che quegli appuntamenti mancati erano tante vittorie negative, è vero, ma vittorie, sul cuore di Giovanni: che chi non va, ha paura di andare; e chi ha paura di andare, ha sempre il cuore debole e facile a essere trascinato, in un impeto dell’altrui energia. Così, ella, nelle immense prostrazioni di una vivacissima speranza delusa, trovava novelle forze per ritentare l’anima di Giovanni. Egli balbettava, inventava

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