Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
164 | Tramontando il sole |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Le amanti.djvu{{padleft:174|3|0]]
— Provate — ella soggiunse, subito, con una tal luce nello sguardo, con un tal sorriso di offerta sulle labbra, che il poveretto vacillò.
— Sentite, Clara, io sono il più saggio, fra i due, e invece vi sembro il più scortese e il più crudele. Clara, restiamo amici, non tentiamo la Provvidenza, non prepariamoci un avvenire di amarissime delusioni. Guai, se vi credessi!
— Mi crederete — e sorrise, fiduciosissima di sè e dell’amore.
— Io non vi vedrò più! — gridò lui, sentendo sfuggirgli l’estremo suo lembo di coraggio.
— Perchè, Giovanni? Non mi amate, è vero: ma non è una dolce consuetudine di vedermi, per voi?
— Sì, sì, purtroppo....
— Non mi amate, lo so: ma non sono io, la donna che più avete amata? Non sono io la donna con cui più avete desiderato di vivere, la sola con cui abbiate desiderato di vivere!
— La sola, la sola!
— Ebbene? perchè mi dovreste fug-