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182 | Tramontando il sole |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Le amanti.djvu{{padleft:192|3|0]] ella desiderava. Gli altri, erano, infine, poveri diavoli, ai quali ella aveva dato il manto di porpora della sua immaginazione e uno scettro d’oro, sotto cui ella medesima si era curvata; ma l’anima bella per sè, grande per sè, unica nella tenerezza come unica nella passione, era quella di Giovanni. Ella aveva creduto a una fatalità del destino quando, finendo la sua giovinezza, prima del tramonto, s’erano incontrati nuovamente ed egli le aveva parlato dell’amore passato. E in lei si erano dileguate le profonde stanchezze, mentre più vivo, più forte rinasceva il desiderio di amare eccezionalmente, di essere eccezionalmente amata. Ella si rammentava un Giovanni Serra tutto pieno di un ingenuo e vibrante ardor giovanile, che faceva dell’amore non un breve episodio, come tutti gli altri, ma il grande affare dei suoi giorni e delle sue notti, che dava all’amore un tesoro di intima mestizia e di gioie delicate, che portava l’immagine dell’amata come la sola visione degna della sua fantasia, e che ne pronunziava il nome con una emozione vivissima e