< Pagina:Serao - Le amanti.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

Tramontando il sole 183

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Le amanti.djvu{{padleft:193|3|0]] candidamente mal repressa. Aveva creduto, quando egli le narrava i suoi dolori passati con sì grande senso di amarezza, che egli fosse sempre il medesimo: e che era giusto e umano l’amarlo; e che era una voluttà dolorosa l’amarlo senza conforto; e che, infine, infine, egli l’amasse ancora, malgrado i tentativi di fuga, malgrado i dinieghi, malgrado i terrori che gli si dipingevano sul volto, malgrado che egli restasse freddo e confuso, nelle ore più calde, in cui ella più si abbandonava a questa estrema passione. E dall’antico concetto e dal novissimo errore suo, ella traeva un veleno interno di delusione, un seguito di sconfitte inavvertite da lui, ma di cui ella provava il colpo nel fondo dell’anima, un ricadere continuamente sulle proprie speranze e un soffrire per tutte le parti, dall’amore all’amor proprio, dalla delicatezza all’orgoglio, dalla sensibilità femminile bonaria alla sensibilità femminile maligna. Come si torturava ella, per un ritardo di un’ora, per una parola detta con troppa disinvoltura, per un voi apparso improvvisa-

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.