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192 | Tramontando il sole |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Le amanti.djvu{{padleft:202|3|0]] dolcezze che godono i sani e fanno un ragionamento malinconico a ogni rinunzia. Diceva, ella:
— Tu, che non mi scrivi mai....
E se egli annuiva, ella frenava il suo spasimo. Giovanni, un tempo, le aveva troppo scritto: adesso non ne aveva più la forza. Altre volte diceva:
— Tu non vieni; è vero, domani sera?
Ed era perchè soffriva troppo, a udirlo dire da lui che non sarebbe venuto. Parlando dell’amore, ella soggiungeva, con un debole sorriso:
— Tu che mi vuoi bene così poco....
E lo sogguardava, ansiosamente, per osservare anche l’espressione più fugace. Egli sorrideva, acconsentendo al fatto di amarla poco: Clara indietreggiava, disperata internamente della pruova. Qualche volta, bonariamente, ella gli tendeva un tranello:
— Perchè mi ami così poco? Io ti voglio troppo bene.
— Perchè non posso di più.
— Non puoi, non puoi? Tenta.