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Tramontando il sole | 211 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Le amanti.djvu{{padleft:221|3|0]] mano e la baciò sulle dita, appena appena, con una carezza casta, fugace; la mano ricadde lungo la persona. Si guardarono negli occhi, in quella solitudine, in quella notte chiara, e quello sguardo infinitamente e rassegnatamente desolato fu inteso, da ambedue, per quel che era, per quel che diceva.
L’indomani, nelle ore tarde pomeridiane, si videro al Pincio, dove ella gli aveva dato convegno. Ella era vestita di un abito di seta grigia e aveva una giacchetta di velluto nero; sul cappellino di velluto nero era una fine veletta nera. Egli pensò, vedendola, a quella sera di Armida, oramai lontana, nelle sensazioni e nelle memorie. Ma si forzò a scacciare ogni debolezza, tanto temeva di sè. Clara camminò un poco accanto a lui: poi guardando gli alberi di villa Borghese, dalla terrazza, gli disse la gran frase:
— Dunque, si finisce?
Ah egli si era creduto più forte! Si sentì vacillare, non potè rispondere. Che avveniva, dunque, in lui, di contradittorio, di bizzarro, che questa soluzione