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214 | Tramontando il sole |
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— Ti ho amato, invece, molto, alla mia maniera, che è certo imperfetta, poichè tutti siamo degli esseri imperfetti. Ti ho amato.... così teneramente, così passionalmente.... ma era tardi, era tardi, era tardi!
— Ma io ti voglio bene, Clara! — egli balbettò, smarrito, vedendo che ella era per levarsi, per andarsene.
— Ne sei certo? — gli chiese ella, duramente, come nella prima sera del loro amore. — Ne sei certo?
— Non lo so — rispose lui, annientato, ricadendo sul banco.
— Addio, Giovanni! — ella disse, innanzi a lui, pallida come una morta.
— Non te ne andare, non mi lasciare! — e tese le mani per rattenerla.
Ella si trattenne in piedi, innanzi a lui. Si vedeva che non aveva la forza di fare un passo. Guardandola disperatamente negli occhi, tenendole una mano, egli la supplicava ancora, confusamente, di non lasciarlo, così, in quell’ombra; ed ella non rispondeva, levando il volto, mordendosi le labbra.