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236 L'amante sciocca

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Le amanti.djvu{{padleft:246|3|0]] cola durezza. Si sollevò verso lui, lo guardò, gli chiese:

— Mi volete bene?

— Sì, tanto, cara.

— Vi ho seccato con quella domanda sciocca?

— No, no, non potete seccarmi.

— Io stessa sono una sciocca, compatitemi.

— Io vi voglio bene, non posso compatirvi.

— Mi volete bene, malgrado la mia stupidità? — domandò, fra il riso e il pianto.

— Malgrado la vostra stupidità, vi adoro — disse lui, lietamente e crudelmente.

— Ah! grazie.

Come l’ora cadeva, continuando a guardarsi intorno con stupore e con paurosa ammirazione, Adele Cima diventò l’amante di Paolo Spada; e fu senza lacrime e senza spasimi, senza proteste e senza giuramenti. Egli si sentì felicissimo, come mai. In quelle ore d’amore egli non si tormentò a sorvegliarsi e a sorvegliare

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