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L'amante sciocca | 237 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Le amanti.djvu{{padleft:247|3|0]] l’anima dell’amata: egli non s’inchinò a misurare il pallore dell’amata e non tese l’orecchio a raccogliere il balbettìo della passione erompente: egli non pensò ad esser guardingo, in quell’eterno e terribile istinto di diffidenza, che, nei maggiori trasporti, divide le anime degli amanti, insuperabilmente. Il suo cuore e i suoi nervi si trovarono di pieno accordo in un abbandono giovanile e semplice, singolare in un uomo che aveva molto e bene e male vissuto, che aveva vissuto, infine. Il beneficio che egli aspettava dall’amore di Adele Cima, gli venne largo e completo, giacchè un cordiale, un morbidissimo senso di riposo avvolse tutte le sue forze, fece tacere ogni stridore, versò balsamo su tutte le vecchie cicatrici inciprignite: e quando ella fu per partire e lui s’inginocchiò innanzi a lei per baciarle devotamente la mano, un verace, un grande impeto di riconoscenza animava Paolo Spada. E lei? Innamoratissima e timida, adorandolo già e sentendo una ignota, invincibile confusione in sè, ella fu felice e taciturna, piena di sorrisi ineffabili —