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240 | L'amante sciocca |
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Adele tacque: ma non era convinta. Con una espressione di rammarico, soggiunse:
— Senza l’amore, non ci vorrei restare.
Ma queste brevi e innocue discussioni non potevano portare che a un sol risultato: alla vittoria della volontà di Paolo Spada su quella di Adele Cima. Ella lo amava profondamente, in una forma tutta rudimentale, cioè cieca e assoluta. Venne a stare con lui. L’artistico quartierino non fu guastato in nulla, giacchè vi furono unite altre due stanze, accanto, che erano disponibili e dove Adele Cima trasportò i suoi semplici mobili. Un tappeto di Smirne messo innanzi a una porta della camera di Paolo, nascondeva la comunicazione tra il quartierino e le due stanze di Adele, tanto che per molto tempo, tutte le visite di Paolo Spada, amici, ammiratori, seccatori, ignorarono l’esistenza della donnina dai morbidi e lunghi capelli castani, dai grandi occhi lionati, così sempre pieni di meraviglia. Appena ella udiva il campanello, diventava inquieta. Invano Paolo cercava di trattenerla: se un passo si