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248 L'amante sciocca

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Poi, un silenzio. La carrozza andava sempre.

— Torniamo, Paolo?

— Ancora un po’.

— È tardi, amore....

— Non è tardi.

Ma spesso, queste interruzioni dei suoi pensieri, dei suoi sogni lo turbavano molto.... Senza durezza, poichè egli amava Adele, le diceva:

— Taci: lasciami pensare.

— A che pensi, amore?

— Penso; lasciami stare.

— Dimmi a che....

— È inutile che tu lo sappia — rispondeva, inasprito, a un tratto.

Ella aveva pianto, la prima volta che le parlò così; ma, peggio, egli non si era accorto di quel pianto. Da allora, si era rassegnata a subire tutte le interminabili e tristi passeggiate nella campagna romana, senza parlare che quando lui la interrogava. Moriva di freddo e di tristezza, ma soffriva tutto questo per amore di Paolo. Quando rientravano in città, man mano, si veniva riscaldando: Paolo

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