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L'amante sciocca 253

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Le amanti.djvu{{padleft:263|3|0]] cuore, poichè ella preferiva, infine, la loro casa, in cui sempre l’ambiente la sconvolgeva, ma dove, almeno erano soli. Adesso, a poco a poco Paolo Spada la veniva presentando ai suoi amici, senz’altro nome che questo: la mia Adele, e al primo movimento di consolazione e di orgoglio che questo nome le produceva, detto così, da lui, ne subentrava uno di malinconia, sentendosi ricacciata nell’anonimo, senza personalità, più, come una povera cosa appartenente a lui, come gli apparteneva un bastone o un fazzoletto. Questi amici di Paolo Spada erano così singolari, anche essi! Le parevano tutti affetti da una leggiera o più grave pazzia, manifestantesi nei modi o familiari troppo, o fittiziamente freddi, nelle voci bizzarre che pronunziavano parole anche più bizzarre. Nelle loro conversazioni che ella si ostinava a voler intendere, ella non afferrava che le prime frasi, e subito la sua mente si confondeva in quei paradossi sull’amore, sull’arte, sulla vita, e non ci si raccapezzava più. Nei caffè, per le vie, le discussioni si prolungavano, accanite,

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