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254 | L'amante sciocca |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Le amanti.djvu{{padleft:264|3|0]] rinascenti, giranti intorno all’argomento, col ritorno di certi nomi, di certe frasi, di certi intercalari; ella ascoltava, fingendo l’attenzione, ma senza capire più nulla. Talvolta, queste discussioni erano nelle vie, di sera: Paolo Spada e qualche suo amico andavano lentamente, fermandosi ogni tanto, accalorati, ardenti, e Adele Cima imitava il loro passo, si fermava con loro, sempre taciturna, levando ogni tanto il suo bel volto bianco e sorpreso verso Paolo, quasi a pregarlo di finire, di rientrare. Ma egli non vedeva lo sguardo timido e pregante dei bei grandi occhi limpidi e semplici, e la disputa si prolungava, mentre ella cadeva dall’oppressione in un sonno, per cui andava a casa come una sonnambula. Una notte, così, girarono per due o tre ore, intorno a piazza Navona, Paolo Spada e Massimo Dias, slanciati in una feroce discussione sull’Ariosto ed ella, alla fine, mezza morta, non osando dire nulla, si lasciò cadere a sedere sullo scalino, presso la fontana. Fu allora che egli si decise a metterla in carrozza ed a portarla a casa, invaso da una