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258 L'amante sciocca

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Le amanti.djvu{{padleft:268|3|0]] di prosa e di poesia lo assalivano improvvisamente, dopo una gita nei dintorni, dopo la lettura di un libro, dopo aver ritrovato un vecchio pacchetto di lettere, ed egli si dava tutto a quel lavoro della composizione d’arte e della successiva scrittura, sommergendosi negli abissi della creazione e della forma, come chi da un altissimo picco si getta nel mare. Non conosceva più, Paolo Spada, in quelle sommersioni, nè misura di tempo e di spazio, nè fatti o circostanze, nè necessità o capricci, egli dimenticava l’ora del sonno come quella dei pasti, egli volentieri restava, in pieno meriggio, con le imposte sbarrate e la lampada accesa; inchiodato nel suo seggiolone di cuoio, chino sulla carta, levando ogni tanto, da essa, un par d’occhi nuotanti nelle visioni, o passeggiante per la stanza da studio, rapidamente, da un capo all’altro, a testa china, o leggendo ad alta voce, anzi declamando dei versi o della prosa, gettandosi, talvolta, da una sedia a una poltrona, ritornando al seggiolone, e, talvolta, cedendo al sonno, sul gran tavolino da scri-

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