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L'amante sciocca 259

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Le amanti.djvu{{padleft:269|3|0]] vere, con la testa sulle braccia, come un fanciullo. L’amore? sparito, morto. L’artista si trovava nel gran tumulto interno che sconvolge ogni altro affetto e che trasporta nelle ansie e nelle ebbrezze della concezione e della procreazione d’arte, la febbre che lo ardeva aveva invaso e incendiato tutto il suo sangue, e le sue fantasime d’arte erano più vive, innanzi agli occhi della sua fantasia, più belle, più vive, più desiderate, più amate della vivente Adele Cima, che gli sembrava un’ombra vana e fredda.

Ella si rendeva un’ombra. Girava intorno a Paolo Spada con un passo così lieve che non si udiva, non urtava un oggetto, non faceva stridere una chiave, spariva dalle porte come se si dileguasse nell’aria. Così ella faceva, un tempo, quando aveva assistito sua madre gravemente inferma: le pareva di essere presso un malato, tanto lo stato fisico e morale di Paolo Spada le sembrava scombussolato, tumultuario, perduto ogni senso di realtà. Obbediente come un bimbo buono, ella lo aspettava con pazienza alle ore

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