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L'amante sciocca | 265 |
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— Sessantacinque.
— E quante altre te ne restano?
— Centocinquanta, più, forse.
— Ah!
Si voltava in là, per non fargli osservare il suo viso, dove la pena che questa febbre ancora molto, troppo durasse, si dipingeva. L’indomani, lo trovava tetro e disfatto.
— Ho scritto delle corbellerie ignobili — le dichiarava lui.
— Come? Non ti sembravano un capolavoro?
— Mi sembravano. Ero esaltato. Sono corbellerie.
— A me piacevano.
— Naturalmente.
— Paolo! — era la sola rimostranza dolorosa.
— Mia cara, che vuoi capire tu? Quando piace a te, è segnale di ignobile corbelleria.
— E allora, perchè leggi a me?
— Così, per sfogare: niente altro.
— Perchè mi domandi il giudizio?
— Perchè gli scrittori sono delle be-
Serao. Le amanti. | 34 |
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