< Pagina:Serao - Le amanti.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

L'amante sciocca 265

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Le amanti.djvu{{padleft:275|3|0]]

— Sessantacinque.

— E quante altre te ne restano?

— Centocinquanta, più, forse.

— Ah!

Si voltava in là, per non fargli osservare il suo viso, dove la pena che questa febbre ancora molto, troppo durasse, si dipingeva. L’indomani, lo trovava tetro e disfatto.

— Ho scritto delle corbellerie ignobili — le dichiarava lui.

— Come? Non ti sembravano un capolavoro?

— Mi sembravano. Ero esaltato. Sono corbellerie.

— A me piacevano.

— Naturalmente.

— Paolo! — era la sola rimostranza dolorosa.

— Mia cara, che vuoi capire tu? Quando piace a te, è segnale di ignobile corbelleria.

— E allora, perchè leggi a me?

— Così, per sfogare: niente altro.

— Perchè mi domandi il giudizio?

— Perchè gli scrittori sono delle be-

     Serao. Le amanti. 34

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Le amanti.djvu{{padleft:275|3|0]]

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.