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288 | L'amante sciocca |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Le amanti.djvu{{padleft:298|3|0]] do più era stata ridicola nei suoi esperimenti, Paolo Spada, le aveva detto, con durezza:
— Smetti.
Ella si era fatta di mille colori e aveva abbassato gli occhi.
— Non fumare più, smetti; smetti di vestirti come ti vesti; non bere cognac e non parlare di amore col terzo e col quarto. Smetti, smetti, Adele.
— Che ho fatto di male?
— Nulla: ma sei ridicola. Chi te lo fa fare?
— Così — diss’ella, con voce fievole, a capo basso.
— Vi è una ragione, a queste stravaganze. Dilla subito. — replicò improvvisamente.
— L’idea di piacerti.... — balbettò l’infelicissima.
— Hai sbagliato. Mi dispiaci enormemente.
— La paura del tuo disprezzo.... hai amato tante donne intelligenti e fini.... io sono una creatura volgare....
— Mi sei piaciuta come eri: non ti gua-