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290 | L'amante sciocca |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Le amanti.djvu{{padleft:300|3|0]] semplice o anche sciocca, sempre tale rimane e che non vi era speranza, per lei, di essere considerata da Paolo Spada salvo che per una donnetta di casa, scema, ignorante, che gli dava dell’amore senza fantasia e senza drammi, quando egli aveva voglia di essere amato. Lo scorno dell’esperimento fatto e mancato le ritornava sempre, massime quando era sola: ed ella chiedeva al Signore, nelle sue preghiere, per qual ragione era stata slanciata e poi chiusa in un amore dove tutte le sue facoltà soffrivano, dove soffocava nel silenzio ogni suo dolore e dove ella non avrebbe mai più trovato la felicità, giammai.
Le sue sofferenze si acuivano. Ella frequentò molto la chiesa, in quel tempo. Cercava la liberazione, o cercava la pace; ma non otteneva nè l’una, nè l’altra, giacchè ella era legata a Paolo Spada per la vita e per la morte, giacchè ella era sempre in un profondo spostamento morale e materiale. Paolo Spada, giusto in quel tempo, fu preso da un accesso di mondanità. Ogni sera indossava la marsina,