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L'amante sciocca 293

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Le amanti.djvu{{padleft:303|3|0]] l’amore, ella intendeva donde venisse questo rinnovellamento passionato; e tutto il suo essere inorridiva alla mistificazione. Vagamente, ma ostinatamente, ella era gelosa di tutte queste donne mondane, signore e attrici, grandi dame e grandi avventuriere che, preso da un furore di esteriorità tutto estetico, Paolo Spada ricercava ogni giorno e ogni sera: ma Adele Cima non arrivava a precisare la propria gelosia. Non diceva nulla: ma fiotti di veleno le inondavano le vene. Si consumava, dentro, e non voleva dare un sol dolore a Paolo, sentendo anche che era inutile e dannoso fargli delle scene. Qualche indizio di tradimento, molto tenue, forse ancora ingiusto le s’ingrandiva nel cuore appassionato, col dubbio di qualche fatto compiuto. Paolo Spada aveva cambiato fiore all’occhiello: era una rosa bianca, adesso, quella che portava ogni giorno. Una copia dell’Amore di Maria era partita, avvolta in una stoffa medievale, a rose bianche su fondo rosa pallido, e diretta a un indirizzo sconosciuto. Un giorno, uscendo per alcune spesuccie,

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