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314 | Sogno di una notte d'estate |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Le amanti.djvu{{padleft:324|3|0]] cielo, e ascendendo, impallidiva, diventava roseo....
— .... ecco la luna, signor Massimo — mormorò lei, piano.
Eppure egli udì.
— È una bellissima luna, Luisa — le rispose, con convinzione.
— Fra poco si nasconderà dietro quelle case, e non la vedrò più — disse la fanciulla, sempre piano.
Egli udiva benissimo. A un tratto, chiamò:
— Luisa?
— Che volete?
— Volete uscire, a veder la luna?
— Sola?
— Con me.
— .... nossignore — disse lei, dopo aver esitato.
— Perchè nossignore?
— Per questo — replicò Luisa, enigmaticamente.
— Venite, via. Torniamo presto.
— No, non posso.
— Siete cattiva, sapete.
Luisa non rispose.
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